Voucher, CIGS – Approvato il Decreto correttivo al Jobs Act

Voucher, CIGS – Approvato il Decreto correttivo al Jobs Act

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Nuovi correttivi al Jobs Act. Il Consiglio dei Ministri n.131 del 23 settembre ha, infatti, approvato un decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi 15 giugno 2016, n. 81, e 14 settembre 2015, nn. 148, 149, 150 e 151. Gli interventi più importanti si rilevano soprattutto in materia di voucher e di ammortizzatori sociali. Come annunciato nei mesi passati, il Governo ha voluto rendere pienamente tracciabili i buoni lavoro utilizzati per prestazioni di lavoro accessorio attraverso l’obbligo di comunicazione preventiva che, nel caso non venisse rispettato, prevede una sanzione amministrativa da 400 a 2.400 euro per ciascun lavoratore per cui è stata omessa la comunicazione. Pertanto, i committenti imprenditori non agricoli o professionisti  che ricorrono ai voucher sono tenuti, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione, a comunicare alla sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, mediante sms o posta elettronica, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo, il giorno e l’ora di inizio e di fine della prestazione. I committenti imprenditori agricoli, invece, hanno fino a 3 giorni di tempo per comunicare, nello stesso termine e con le stesse modalità, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione.
Per il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, si tratta di “un intervento importante, che il Governo ha voluto con forza per riaffermare l’importanza delle legalità nel lavoro, e di cui monitoreremo gli effetti: qualora non si ottenessero i risultati voluti interverremo ancora”, come si legge nel comunicato stampa diffuso sul sito del Ministero.

Per quanto riguarda le modifiche al decreto sul riordino degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro il Consiglio dei Ministri ha deciso di concedere ulteriori 12 mesi di CIGS alle imprese che risiedono nelle aree di crisi industriale complessa. Per accedere alla prestazione, le aziende interessate devono presentare un piano di recupero occupazionale che preveda percorsi di politiche attive del lavoro concordati con la regione e finalizzati alla rioccupazione dei lavoratori. Inoltre, si è deciso di ampliare per il 2016 dal 5% al 50% delle risorse finanziarie non spese che le regioni e le province autonome possono utilizzare per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga; di incrementare il pagamento della CIGS per le imprese sequestrate o confiscate alla criminalità organizzata o destinatarie di interdittiva antimafia; di concedere la NASpI anche ai lavoratori stagionali occupati nel settore del turismo e delle cure termali; di trasformare i contratti di solidarietà “difensivi” in contratti di solidarietà “espansivi” per favorire maggiore occupazione e competenze e, infine, di permettere alle imprese di “rilevante interesse strategico per l’economia nazionale” e che abbiano stretto accordi in sede governativa entro il 31 luglio 2015, di richiedere la reiterazione della riduzione contributiva di cui all’articolo 6, comma 4, del decreto legge n. 510 del 1996 per un periodo massimo di 2 anni.

Il Consiglio dei Ministri, inoltre, ha fornito alcune precisazioni sull’organizzazione e la gestione dell’Ispettorato dell’ISFOL e dell’ANPAL e sul diritto al lavoro delle persone con disabilità. Tutte quelle situazioni che restano escluse da queste nuove misure, come ha annunciato il Ministro Poletti, saranno valutate nella prossima Legge di bilancio con un apposito intervento normativo.

Fonte: Consulenti del Lavoro.